Open Stage: il nuovo volto della musica

Dicembre 2022

“La nostra mission è dare dignità ai giovani artisti di strada, democratizzando il mondo della musica attraverso un palco innovativo”

 

Grazie all’intuizione e alla passione per l’innovazione di Stefano nasce Open Stage, la startup che sta rivoluzionando l’intrattenimento urbano attraverso totem tecnologici dotati impianto audio, mixer e sensoristica intelligente sbloccabile tramite app.

L’obiettivo? Dare la giusta dignità alle performance in strada in una scenografia innovativa e moderna.

Scopriamo di più grazie al racconto di Stefano Frosi, il giovane startupper e founder di Open Stage.

 

 

Come nasce l’idea e il team di Open Stage?

“L’idea è nata nel 2018, quando ero al primo anno di università, partendo dall’osservazione delle smart city e dell’arte di strada di Milano”, inizia a raccontare Stefano.
“A marzo del 2019 ho presentato l’idea al Comune di Milano, settore politiche giovanili, e sono stato messo in contatto con Ugo Vivone, già fondatore di una no-profit, che presto è diventato mio socio nell’ideazione del progetto di Open Stage”.


Il 26 settembre del 2020, il primo palco nel comune di Pioltello nell’hinterland est milanese con l’esibizione di più di 60 artisti durante l’evento di inaugurazione.
“Durante il processo di sviluppo e produzione del palco si è unito tra i fondatori della startup il terzo socio, Davide Quaranta”, continua Stefano.

Infine, a gennaio 2021 viene costituita la società.

“Uno dei trampolini di lancio, dopo la costituzione, è stata sicuramente la partecipazione a Tavolo Giovani a maggio 2022”, aggiunge Stefano. “Partecipare all’evento, infatti, ci ha permesso di farci conoscere e di conoscere a nostra volta tante nuove realtà con cui abbiamo attivato contatti attivi e duraturi”.

 

Andando sul pratico: come funziona Open Stage?

Open Stage è un applicazione che permette di realizzare eventi in grandi spazi pubblici e privati.

Per potersi esibire, gli artisti devono scaricare l’app “Open Stage” sul proprio smartphone, registrarsi come Artista e prenotare uno slot. Il giorno dell’evento, l’artista potrà sbloccare la control box grazie al bluetooth, collegare i propri strumenti al mixer e lo show può avere inizio.

 

Da Pioltello alle grandi capitali europee, come viene accolta la vostra proposta nelle principali città italiane e quali prospettive ci sono sulla scena internazionale?

“La nostra proposta nelle città italiane viene accolta molto bene perché permette di rivoluzionare l’intrattenimento urbano ed incentivare la partecipazione dei più giovani a vivere gli spazi pubblici in maniera diversa”, racconta Stefano.

Ma l’idea di Open Stage viene apprezzata molto anche a livello internazionale! Sono infatti diverse le città europee come Parigi, Berlino e Tel Aviv con le quali Stefano e il suo team sono già in dialogo per un’installazione fissa nel prossimo anno.


“Abbiamo ricevuto una bella conferma dell’interesse anche durante lo Smart City World Expo di Barcellona dello scorso novembre, dove un delegato del Ministero dell'Innovazione tedesco ci ha detto che, a suo parere, Open Stage era la migliore startup presente alla Fiera, perché mentre tutti provano a dimostrare la propria capacità tecnologica in diversi ambiti, noi abbiamo pensato a un progetto per le persone”, racconta Stefano con entusiasmo e soddisfazione. 

 

Open Stage ha una forte vocazione sociale e introduce un’idea del tutto rivoluzionaria dell’arte di strada: qual è la vostra mission? Quali feedback ricevete dagli artisti che utilizzano i vostri totem?

“La mission di Open Stage è quella di dare dignità agli artisti di strada ed emergenti, democratizzando il mondo della musica dove ogni singolo artista può trovare un impianto di alta qualità e un palco innovativo per la sua esibizione”, afferma il founder.

Inoltre, la startup ha da sempre un forte impatto sociale, dando agli artisti delle zone in cui sono installati in totem un’opportunità concreta per mettersi alla prova e per farsi conoscere.


“Riceviamo sempre ottimi feedback dagli artisti che ci ringraziano per l’iniziativa e che diventano essi stessi ambassador del progetto e ci promuovono ad altri artisti”. Nell’ultimo anno, infatti, gli artisti della community di Open Stage sono passati da 500 a 2.500, soprattutto grazie al passaparola.

È proprio in virtù della forte vocazione sociale e al nuovo modo di concepire la musica “di strada”, che Open Stage ha vinto il prestigioso “Premio Impresa e Valore” della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, durante la cerimonia di premiazione del 2 ottobre 2022 al Teatro alla Scala.

“L’emozione di salire sul palco della Scala è difficile da descrivere ed è stata un’immensa soddisfazione, per me e per il mio team. Ci ha dato una grande spinta per continuare a credere nel nostro progetto”, commenta Stefano.  

 

Puoi raccontare la storia di qualche giovane artista che è cresciuto o sta crescendo grazie ad Open Stage?

“Sono davvero tante le storie di giovani artisti che sono cresciuti grazie ad Open Stage negli ultimi 2 anni, ma di sicuro ce ne sono due che mi stanno particolarmente a cuore”.

The Lakeshore, band di ragazzi di 15/16 anni, che si sono costituiti a maggio del 2022 e hanno fatto le prime esibizioni come band proprio grazie ad Open Stage. Ad oggi, hanno realizzato più di 15 concerti presso i totem della startup partendo dalla metropolitana di Milano (Fermata di Porta Garibaldi), facendo poi un tour estivo, fino ad arrivare a inaugurare l’Open Stage di Via Mercanti, aperto grazie alla collaborazione con Yes Milano.

Stefano racconta poi la storia di Pascal, cantautore toscano classe 2000, che ha conosciuto Open Stage in occasione dell’Internet Festival di Pisa e che era indeciso se continuare la sua carriera come artista. Dopo soli tre mesi, è stato selezionato per partecipare tra i migliori 25 artisti all’Open Stage di “Casa Sanremo” durante il Festival, opportunità che gli ha permesso di entrare in contatto con manager e grandi etichette.

Open Stage, dunque, non è solo innovazione e tecnologia, ma è soprattutto musica e persone, soprattutto per i più giovani.

 

Quali sono i progetti per il futuro di Open Stage?

“I principali progetti per il futuro sono il consolidamento nel mercato italiano con l’installazione di nuovi Open Stage in nuove città italiane e la realizzazione di nuove attività di marketing brandizzate”, conclude Stefano.

Inoltre, per il 2023 l’obiettivo della società è diventare una realtà europea con l’installazione di almeno 3 palchi in altri paesi europei come Germania, Francia e Spagna.

 

Vuoi scoprire di più su Open Stage? Guarda il deck della startup.