“Non importa di dove sei o che lingua parli; se amiamo lo stesso sport outdoor, abbiamo un sacco da raccontarci”.
Sono queste le parole con cui Daniele Calvo Pollino, Ceo e “tuttofare” di Mapo Tapo, descrive l’essenza della startup “rivelazione” del turismo sostenibile e degli sport outdoor.
Ma facciamoci raccontare di più!
Cosa propone Mapo Tapo?
La startup sviluppa una piattaforma che permette alle guide certificate in tutto il mondo di organizzare viaggi di gruppo per gli amanti degli sport outdoor. Ad oggi è attiva su due verticali: l’arrampicata sportiva e lo sci-alpinismo.
Com’è nata l’idea e a quali esigenze vuole rispondere la startup?
L’idea nasce a fine 2019 dalla passione di Daniele e Alessia per gli sport outdoor e i viaggi in giro per il mondo.
“Tutte le volte che partivamo, il solito problema: trovare qualcuno che volesse partire e fare questi viaggi con noi.” – ci racconta Daniele. “Abbiamo intervistato quasi altri mille appassionati di sport outdoor per capire se anche loro avvertissero questo problema come reale. In effetti era così, e allora abbiamo deciso di creare Mapo Tapo.”
Ma c’è di più: l’aspetto più apprezzato in questo tipo di viaggi è il fatto di conoscere le comunità sportive locali che contribuiscono alla creazione e alla manutenzione delle magnifiche mete scelte dagli appassionati di arrampicata.
“Fin dal primo giorno, avevamo capito questa cosa: Mapo Tapo doveva anche essere un modo per far conoscere al mondo questi luoghi incredibili, con grandissimo potenziale dal punto di vista sportivo e dell’arrampicata, ma ancora conosciuti da pochi.”
Un’idea nata all’estero ma arrivata presto sul mercato italiano. Quali sono state le principali tappe di questo processo?
Mapo Tapo è stata fondata in Italia, ma i primi passi sono avvenuti in Francia, dove i due co-founder si trovavano per studi.
“Non eravamo sicuri di dove fondare l’azienda, ma alla fine abbiamo deciso di farlo in Italia, per varie ragioni. La più importante era legata al fatto che l’ecosistema qui in Italia fosse in fase più embrionale rispetto a tanti altri paesi e questo, nonostante tutti i dubbi, ci sembrava un’opportunità.”
A fine 2020, dal momento che non si poteva ancora viaggiare, viene lanciata una campagna di crowdfunding per creare The Climbing Travel Guide, una guida che mostrasse alla community di arrampicatori mondiale quelle che secondo noi erano le 50 destinazioni più belle al mondo per arrampicare fuori dai sentieri battuti e le loro comunità locali. – “Il programma è stato un successo!”
E la partecipazione a Tavolo Giovani?
“Sicuramente la partecipazione a Tavolo Giovani ad aprile 2021 è stata un’ottima occasione per entrare in contatto con il giovane ecosistema delle startup italiane nel mondo del turismo.” – aggiunge Daniele. “Subito dopo, a maggio 2021, abbiamo aperto le prenotazioni per la nostra prima estate, con le prime 8 destinazioni e circa 250 viaggiatori coinvolti.”
Mapo Tapo ha una forte vocazione alla sostenibilità, quali sono i principi e le pratiche che la startup cerca di diffondere e condividere con i viaggiatori?
L’impegno di Mapo Tapo riguarda lo sviluppo del turismo basato sugli sport outdoor a basso impatto come mezzo per sostenere lo sviluppo economico sostenibile delle comunità locali, promuovendo un turismo responsabile e la cura dell’ambiente.
L’obiettivo della startup è quello di contribuire ai Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite, in particolare al SDG numero 8 “Promuovere la crescita economica inclusiva e sostenibile, l’occupazione e il lavoro dignitoso per tutti” e al SDG numero 12 “Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili”.
Quali sono gli obiettivi per il futuro?
“Gli obiettivi sono tantissimi! Senz’altro però, l’obiettivo più importante rimane uno: portare Mapo Tapo ad essere un punto di riferimento mondiale per i viaggi di sport outdoor e di avventura. E siamo carichissimi!” – conclude Daniele.
Approfondisci il progetto di Mapo Tapo e scopri di più sulla startup!