Scuter: Sharing Mobility at the next level

16 Settembre 2021
Per tutti, profittevole, replicabile, scalabile

Il mercato Maas (Mobility as a service) è uno dei settori a maggior sviluppo tecnologico al mondo. Valutato $ 70 Mdi nel 2020 è atteso a $ 1800 Mdi nel 2028 (GAGR 60%).

Non esiste una vera concorrenza come dimostra la presenza di 40+ unicorni a livello internazionale.

 

Il problema principale del settore sono gli stessi operatori: integratori di sistemi già esistenti, a partire dai veicoli normalmente acquistabili in negozio. Non avere mezzi disegnati per lo sharing comporta esorbitanti costi di manutenzione e vandalismo (tra il 25 e 45% delle vendite) e un modello di business non profittevole. 

 

In cascata le conseguenze sugli end user. Prezzo strutturalmente alto, sicurezza dei mezzi relativamente bassa, disponibilità delle flotte bassa (mezzi costantemente in manutenzione e non disponibili). 

Da qui l’impossibilità strutturale a modificare il paradigma di utilizzo del trasporto in città (da veicolo di proprietà a veicolo condiviso) e a ridurre l’impronta (inquinamento, traffico, costi per manutenzione/costruzione di strade/parcheggi, etc). 

 

Scuter (Tech Company) ha progettato un veicolo appositamente per lo sharing. Una via di mezzo tra macchina e scooter, un tre ruote della classe L2e che non richiede l’uso del casco (si usano le cinture di sicurezza) e che prende il meglio di ognuna delle 4 tipologie di veicoli oggi usati per lo sharing: sicuro e comodo come una macchina, facile e agile come uno scooter/bike/monopattino. Elettrico con 100 km di autonomia, tecnologico (brevetti per la ruota sterzante anteriore, sensori di predictive management), con design già depositato in Europa.

 

I benefici sono molteplici: dalla elevata sicurezza alla maggiore disponibilità (veicolo sempre “on” per l’assenza dei problemi di manutenzione classici) all’offerta 4 in 1 (il meglio delle 4 tipologie di mezzi oggi usati in uno solo veicolo). 

 

Avere il controllo del veicolo e a tendere dell’intera infrastruttura consente a Scuter di ampliare i modelli di business aggiungendo a b2c e b2b anche il b2b2c che avrà la forma di franchising nelle città con meno di 1 mio di abitanti e in zone a difficile penetrazione diretta (es. Cina). Il partner locale, già a capo di mercati captive, farà una mera gestione commerciale.

 

I progetto Scuter è già stato validato da un’ottima raccolta di capitali per la fase seed (debito e SAFE-like) e da circa 50 soft commitment da fondi internazionali per i round di Series A e B. 

Ad oggi sono ancora disponibili € 625K per un aumento di capitale SAFE-like.